Gennaio 18, 2024

Cefalea e Sistema Nervoso Centrale

  • Sensibilizzazione: neuroni più sensibili
  • Un altro modo di pensare ai tuoi nervi

Sensibilizzazione: neuroni più sensibili

Sensibilizzazione – o Sensitizzazione – significa neuroni più sensibili. Cosa hanno in comune la cefalea e il sistema nervoso?

Con un linguaggio semplice, voglio affrontare un argomento chiave che sta alla base delle cefalee primarie principali e più comuni – Cefalea Tensiva, Emicrania senza Aura, Emicrania correlata al ciclo mestruale, Cefalea a Grappolo.

Queste forme di cefalea hanno in comune lo stesso meccanismo patofisiologico: la cosidetta “sensibilizzazione” di alcuni nuclei nervosi del Sistema Nervoso Centrale. Cosa significa sensibilizzazione?

“Sensibilizzazione” significa iper-sensibilità di nervi periferici (trigeminali e cervicali) e neuroni centrali (midollari e corticali) verso gli stimoli di ogni genere (meccanici, termici, chimici) sperimentati da una persona in un determinato momento.

Alla base di questa sensibilizzazione c’è un’irritazione di quei recettori o sensori nervosi (nocicettori) che comunicano quantità, qualità e intensità dei vari stimoli sui diversi tessuti corporei. Il sistema nervoso centrale li filtra, li interpreta e decide se sono utili o pericolosi innescando risposte di reazione: ad esempio produce dolore o altri sintomi (allarme – pericolo), movimenti o comportamenti di adattamento o regolazioni interne varie etc.

Finchè l’irritazione tissutale interessa la periferia del corpo, si parla di sensibilizzazione periferica. Come capirlo?

Due esempi semplici: ti fai un taglio su un dito della mano destra, il pollice. Il giorno dopo se fai una pressione (stimolazione meccanica), anche intensa, sul pollice di sinistra puoi sentire fastidio o non sentire nulla. Se invece tocchi leggermente il pollice destro, hai molto male. I tessuti sono irritati ossia sensibilizzati. Potresti sentire anche dolore o altri sintomi sul palmo o sul polso. E’ tutto naturale. Un altro esempio lampante: prendi troppo sole e ti scotti. Vai a casa e ti fai una doccia. Non metti l’acqua calda ma anche solo una temperatura tiepida ti da fastidio o ti fa male. La cute “scottata” è irritata cioè ipersensibile, e per questo, se uno/a ti mette una mano sulla spalla, ti fa male!

Più continuano certe stimolazioni irritative periferiche, e più si susseguono alterazioni biochimiche e cellulari per cui alla fine viene coinvolto anche il sistema nervoso centrale. I neuroni del tuo midollo spinale e del tuo cervello, irritati oltre una certa soglia, diventano anch’essi ipersensibili. In questo caso di parla di sensibilizzazione centrale. E anche questo è naturale, “normale” e reversibile!

Il problema è il perdurare di tali condizioni alimentate da altri fattori (emotivi, cognitivi, fisici, farmacologici etc). Quando infatti le irritazioni continuano, si possono verificare delle modificazioni cellulari tali per cui anche in assenza di stimoli irritativi, l’esperienza dolorosa si manifesta.

Quando accade ciò, i tuoi sintomi aumentano in frequenza, quantità e intensità, variano in qualità e vanno a interessare anche altre aree. Ma soprattutto in questa fase – tipica dei cosiddetti “dolori cronici” – anche in assenza di stimoli provocativi e in presenza di semplici e innocui stimoli, il tuo sistema nervoso si “accende” e risponde con percezioni dolorose o sintomi vari!

Un esempio pratico: l’allodinia cutanea tipica degli emicranici cronici. Per allodinia si intende il fenomeno sensitivo per cui uno stimolo innocuo diventa invece doloroso: ad esempio spazzolare i capelli o toccarsi la cute in testa (stimolazione comune e indolore) diventa dolorosa, in queste persone, come conseguenza di questa iper-sensibilizzazione dei neuroni centrali. Da qui la cronicità e il peggioramento della sintomatologia nonché la disabilità quotidiana di tante condizioni cliniche.

Un altro esempio molto interessante riguarda il ciclo mestruale e l’emicrania. Leggi questo articolo Emicrania, ciclo mestruale e rachide cervicale

 

Un altro modo di pensare ai tuoi nervi

Nelle cefalee primarie il sistema nervoso delle persone interessate è “per natura” più facile da sensibilizzare. Ogni stimolo, in base alla suscettibilità della singola persona e la genetica, può agire da fattore irritativo con la conseguenza che più facilmente e più frequentemente si possono scatenare attacchi di mal di testa.

Per comprendere meglio, proviamo a pensare ai nervi e al mal di testa in un altro modo.

Pensa al sistema di allarme di una casa. C’è un meccanismo di accensione e di regolazione. Quando il sistema è ON cioè attivo, è regolato per rispondere a certi stimoli. La sensibilità di questa regolazione è variabile. Con una regolazione normale, se uno cammina in un’area protetta della tua casa o rompe una finestra o una porta, allora il sistema si accende e suona, segnalandoti un problema o un pericolo!

Se il tuo sistema d’allarme, però, viene ad essere regolato in modalità iper-sensibile, questo si attiverà in modo più facile e più frequente. In questo modo infatti non è più necessario rompere un vetro ma è sufficiente che un uccellino si appoggi vicino alla finestra o che il vento soffi più forte per farlo scattare e suonare. Il tuo sistema nervoso funziona anche proprio come un sistema d’allarme. Può diventare talmente sensibile che può bastare una posizione o movimenti del collo o bere un bicchiere di vino o una luce più intensa o una variazione climatica per accenderlo. Se resta attivo e iper-sensibile a lungo, sempre più stimoli possono con più facilità irritarlo, proprio come l’allarme di una casa che si accende di continuo non appena una foglia cade sul pianerottolo.

Come puoi capire se il tuo sistema nervoso è già TROPPO SENSIBILE?

  • il tuo livello di attività generale (lavoro, casa, extra) è diminuito molto da quando hai mal di testa, cioè riesci a fare poco e quello che fai , lo fai male
  • sai già per istinto o esperienza che i tuoi nervi sono più sensibili o iper-sensibili
  • sei sensibile o molto sensibile a pressioni manuali sul collo, sul viso, sulla testa, sulla mandibola
  • quando i medici o fisioterapisti o altri ti fanno fare test di movimento o ti muovono delle parti del corpo o ti premono su certi muscoli, sei molto sensibile
  • stai prendendo farmaci antidolorifici e antinfiammatori e antidepressivi o altri calmanti neuro-muscolari
  • i farmaci ti aiutano sempre meno o non ti aiutano più
  • ti sembra che gli stati emotivi e i pensieri quotidiani abbiano sempre più peso sulla tua sensibilità generale e dunque sul tuo mal di testa


Perché i tuoi nervi sono o restano così sensibili?

In alcune persone i nervi ci mettono più tempo per calmarsi e regolarsi. Perché? Per esempio, i tuoi vicini, amici e parenti hanno avuto un incidente tipo il tuo, o un infortunio, o uno stress o magari hanno avuto mal di testa ma poi tutto è tornato normale e adesso non hanno più nulla. Come è possibile? Perché loro hanno risolto così e tu no? In alcune persone – come te magari – ci sono dei fattori trigger o fattori condizionanti, a causa dei quali il cervello decide che è meglio tenere il sistema d’allarme attivo e regolato in modo iper-sensibile sempre, per reagire al massimo.

Di conseguenza i tuoi nervi sono e restano iper-sensibili. Ad esempio sappiamo che alcuni alimenti o posizioni e movimenti del collo o i muscoli o il clima possono essere questi fattori (abbiamo già approfondito nell’articolo Emicrania e fattori trigger, Emicrania e Trigger Points Miofasciali) ma non solo:

  • Trattamenti fallimentari: ti sei domandato o lo stai facendo, perché trattamenti o farmaci o altro abbiano aiutato i tuoi vicini, amici etc ma non te? Hai fatto visite specialistiche, etc ma nessun risultato. Magari sei pure peggiorato. Più fallimenti avrai sperimentato, più dubbi e preoccupazioni avrai in testa, più i tuoi nervi saranno iper-attivi e iper-protettivi. Cercare una causa o una risposta e non trovarla è un fattore trigger anch’esso che stressa ancor di più i tuoi nervi.
  • Preoccupazioni famigliari e problemi al lavoro: il dolore continua e continuerà ad impattare la tua vita e il tuo lavoro. Visite mediche, ore perse, spostamenti, giorni a casa, frustazione etc possono aumentare le tue preoccupazioni che di certo non aiutano il tuo cervello e i tuoi nervi a calmarsi e regolarsi.
  • Paure e ansia: l’incertezza e le preoccupazioni possono crearti ansia e metterti paura. Questo è normale entro un certo limite. La paura di farsi male o rifarsi male, di provare dolore, la paura dell’esercizio o del movimento continueranno  a tenere i tuoi nervi iper-sensibili.
  • Dolore continuoprovare dolore è normale ed è una risposta, un meccanismo di segnalazione e protezione. L’esperienza del dolore è stressante e spiacevole ma è naturale ed è soggettiva. E’ il tuo cervello che vuole proteggersi e attiva al meglio i suoi nervi. Se non trovi un modo per calmarlo un po’, il sistema resterà sempre troppo attivo.
  • Differenti spiegazioni: puoi sentirti stressato perché non sai qual è la causa del tuo problema o nessuno riesce a spiegartela. O magari ricevi spiegazioni diverse e nessun risultato. Tutto questo crea incertezza che manterrà alto il livello di sensibilità dei tuoi nervi.

Stai cominciando a capire quante cose sono coinvolte nel tuo mal di testa! Tutti questi pensieri e tutti i messaggi “pericolosi” inviati dai tuoi tessuti articolari, muscolari, vasi sanguigni, e nervi iper-sensibili affollano il tuo sistema nervoso che si riempe come un misurino. Ricordi l’esempio del misurino? Puoi rileggerlo qui Capire il Mal di Testa

Brevemente, pensa al tuo sistema nervoso anche come a un misurino per liquidi: ogni stimolo è una goccia d’acqua. Raggiunto l’apice e superato cosa avviene? L’acqua strasborda e… hai un attacco di cefalea! Le tue emozioni e preoccupazioni, paure, credenze, aspettative, pregiudizi, esperienze precedenti possono agire invece come una fiammella che riscalda l’acqua del misurino (che rappresenta il tuo sistema nervoso) e la fa bollire e strasbordare ancor di più. Per tutte queste ragioni è necessario consultare gli specialisti e sviluppare strategie precise per gestire al meglio gli aspetti psicofisici e tutti gli altri fattori trigger in modo da non far riempire al massimo il misurino, far abbassare la fiammella e spegnere il fuoco sotto il secchio.